" Riequilibrare Nord e Sud per costruire il Welfare delle opportunità"
Giuseppe De Robertis, Antonio Nappi
" La più recente rilevazione dell’Istat sulla “Spesa sociale dei Comuni”, riferita all’anno 2018 e pubblicata a febbraio scorso, certifica: “La spesa per abitante è pari a 124 € (120 nel 2017) con differenze territoriali molto ampie: al Sud è di 58 €, meno della metà del resto del Paese e circa un terzo di quella del Nord est (177 €).” Un cittadino meridionale, quindi, riceve – in media – meno della metà dei servizi e delle prestazioni di un italiano residente nel Centro e nel Nord-ovest e circa un terzo rispetto ad un abitante del Nord-est.
Se si considera l’ampiezza dei Comuni, le distanze possono variare in relazione alla loro grandezza demografica. Ma se concentriamo l’attenzione sui dati medi regionali, tenendo le Isole come ripartizione autonoma disaggregata dal Sud, le distanze fra Centro-Nord e Meridione crescono in modo sensibile (Fig. 1). Lo scarto fra i due poli estremi – la provincia autonoma di Bolzano (540 €) e la Calabria (22 €) – vale un delta di 24,5 volte! Il valore medio dei servizi sociali dell’altra provincia autonoma, Trento, equivale a circa 11,2 volte le prestazioni offerte dalla Calabria. Peraltro, se un cittadino di Trento si trasferisse a Bolzano potrebbe beneficiare di una quantità superiore al doppio di prestazioni e servizi sociali. Il valore medio pro-capite per la ripartizione geografica Sud è di 58 €. Per le Isole (entrambe regioni a statuto speciale) è di 122 €, ma solo perché la Sardegna investe in servizi sociali 243 € per cittadino a fronte degli 82 della Sicilia: quasi tre volte di più. Il Nord-ovest si attesta su una cifra media di 133 €, comunque lontana dai 177 del più ricco Nord-est. Il Centro, con i suoi 137 €, sta un po’ meglio del Nord-ovest e al di sopra della media italiana, che è di 124 €."
Ordine Assistenti Sociali - Un Manifesto per il Sud
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