Grazie ad un accordo di programma che sarà sottoscritto nei prossimi giorni dalla Regione Piemonte con il Ministero dello Sviluppo Economico, la banda larga terrestre sarà potenziata nelle aree che ancora scontano alcuni deficit. Obiettivo dell'Accordo è di abilitare la diffusione dell'offerta di connettività a 20 Mbit/s. Il documento è stato approvato l'8 marzo dalla Giunta regionale, su proposta della Presidente e degli Assessori all'Agricoltura e all'Innovazione. L'impegno economico è di Euro 14.748.000, di cui 6.000.000 del Ministero, 7.290.000 della Regione (attraverso i fondi del Programma di sviluppo rurale del Piemonte 2007-2013) e i rimanenti 1.458.000 del relativo gettito Iva.
Entro tre mesi dalla sottoscrizione del Protocollo di Intesa saranno fatte le verifiche tecniche sul territorio per individuare in via definitiva i Comuni oggetto dell'intervento (sulla base delle risorse economiche che si renderanno effettivamente disponibili, tenuto anche conto delle spese da sostenere per realizzare le opere), nonché le modalità di esecuzione delle attività.
Attualmente in Piemonte il livello di copertura permette la connessione a banda larga di tipo terrestre (ovvero che poggia su infrastrutture a terra) a 1.155 Comuni su 1.206. Ad oggi il "divario digitale" terrestre coinvolge meno del 0,5% della popolazione per la quale è comunque disponibile il servizio satellitare. In Piemonte, oltre alle tradizionali soluzioni basate sulla rete telefonica, si è diffusa l'offerta di banda larga da parte di operatori senza fili, che ormai, sia per territorio coperto che per capacità offerta, è divenuta un'importante alternativa all'Adsl, equivalente per livelli di servizio, specie nelle aree rurali e più disagiate del territorio regionale. Le due soluzioni complessivamente considerate portano le percentuali di utilizzo della banda larga in Piemonte al 45,5 per cento per le famiglie e al 90,1 per cento per le imprese. Un risultato davvero positivo se raffrontato con la media nazionale che è del 31 per cento per le famiglie e dell'81 per cento per le imprese (fonte: wi-pie)