Si dice “software libero” e si pensa, spesso a torto, a un mondo fatto di pochi appassionati di informatica, impegnati a liberare i codici sorgenti dall’oppressione delle multinazionali. La realtà, fortunatamente, non è questa. Il mondo dell’open source si presenta oggi come interlocutore maturo, tanto da rappresentare un valido sostituto al cosiddetto software proprietario in molti ambiti. Anche nel mondo della Pubblica Amministrazione, soprattutto oggi che termini come trasparenza, condivisione e riuso sono entrati nel gergo comune. Una delle regioni più attive nel panorama nazionale è proprio il Piemonte, che rappresenta anche un interessante esempio di efficienza. Perché se è vero che è più difficile innestare l’open source dove ci sono sistemi informativi complessi ed evoluti, è altrettanto vero che grazie all’azione del CSI-Piemonte nella nostra regione questo si sta facendo con successo. Negli ultimi anni, il CSI Piemonte ha progressivamente ampliato le proprie competenze nel settore del free software, sia dal punto di vista tecnico che da quello organizzativo e normativo. Il risultato, nel 2006, è stata la nascita dell’Area Open Source del CSI, che ha permesso di affrontare il tema dell'open source in modo organico. Non ha caso il Consorzio oggi è stato scelto come attuatore dell’accordo per lo scambio di conoscenze e soluzioni tecnologiche fra Regione e CNIPA, che identifica nel software libero uno degli strumenti di punta.
(fonte: nuovistrumenti.it)